giovedì 22 ottobre 2009

lunedì 19 ottobre 2009

ALFANO, NUOVA LEGGE SALVA SILVIO...

ARCHEOLOGIA SATIRICA / CARLIN



Carlin era più bravo a scrivere o a disegnare ?
Era bravissimo a disegnare e a scrivere !
E’ molto ricca la sua biografia, ma per economia di spazio è essenziale la seguente tratta da Wikipedia:
Carlo Bergoglio, noto anche con lo pseudonimo di Carlin (Torino, 1º aprile 1895 – Torino, 25 aprile 1959), è stato un giornalista, scrittore e disegnatore italiano.
Originario di Cuorgnè, esordì nel 1912 come caricaturista per il Guerin Sportivo. Dopo la prima guerra mondiale (fu ufficiale di fanteria) collaborò assieme a intellettuali come Attilio Mussino e Angiolo Silvio Novaro con la rivista torinese d'ispirazione cattolica Cuor d'oro (1922-1926) e riprese l'attività al Guerin, di cui diventò inviato e caporedattore. Seguì particolarmente il ciclismo e il calcio; ritrasse numerosi ciclisti e ideò, nella rubrica L'araldica dei calci, apprezzate mascotte delle squadre di calcio italiane, simbologia utilizzata ancora oggi da società, giornalisti e tifoserie.
Nel 1945 lasciò il Guerino e accettò l'offerta di Renato Casalbore, che lo nominò vicedirettore del neonato Tuttosport; nel 1946 pubblicò il libro Vita segreta dei giri d'Italia, e nel 1949 sostituì Casalbore, scomparso nella tragedia di Superga, alla direzione di Tuttosport. Morì improvvisamente nel 1959, a 64 anni; gli fu dedicata la Pinacoteca comunale di Cuorgnè.
Del vignettista, del giornalista scrisse un toccante articolo Gian Paolo Ormezzano quand’era direttore di “Tuttosport”: “Chi scrive queste righe ricorda, ad esempio, il travaglio che c’era dietro una vignetta la quale voleva semplicemente far ridere. Carlin era polemico in primo luogo con se stesso, perché era onesto ed artista e non voleva usare l’estro per nessun alibi. La vignetta sovente era per lui una macerazione, era una doverosa resa all’evento che, masochisticamente, aveva voluto essere trattato male da Carlin.
Di Carlo Bergoglio giornalista e scrittore, Ormezzano raccontava la sua grande ammirazione:
“Ci sono articoli suoi freschi sempre. (…) Rileggendo adesso le sue righe, si nota come egli scriveva anche per il dopo, un dopo lontano. Noi quasi sempre ci affanniamo a scrivere per il subito.
Le sue critiche, essendo state improntate all’onestà, sono eterne perché l’onestà è valore eterno. Le sue polemiche, improntate alla satira, all’umorismo, sono eterne. (…)
Resta tutto valido, tutto in piedi di Carlin.
Egli fu scrittore di quelli che si consegnano ai tempi con articoli che sono subito storia, pur nascendo come cronaca”.
Lo spazio tiranno consente di evidenziare solo due perle: il ciclista che sobbalza sul pavè e questi due poetici appunti scritti da inviato al Tour de France e al Giro d’Italia:
L’ABITUDINE - Stanotte Pezzi sognava di essere in corsa. Allora ha allungato macchinalmente la mano, ha trovato la borraccia sul comodino (i corridori non la mollano mai) e s’è schizzato l’acqua sulla testa. Poi ha… continuato a correre senza svegliarsi. (Tour de France 1949)
SENTIMENTO - Nel giorno di riposo a Venezia, una bambina di Mestre ha mandato a Coppi i confetti della sua Prima Comunione. Erano rosa. (Giro d’Italia 1952)

sabato 17 ottobre 2009

QUI SALERNO / L'acqua colpisce... la liquidità delle famiglie








I dati di Cittadinanza attiva, relativamente agli aumenti del costo dell’acqua nel
2008, pongono la città di Salerno in cima alla classifica.
Tuttavia Mariano Mucio, presidente della Salerno Sistemi spa, concessionaria del servizio di distribuzione della risorsa idrica per la città di Salerno, contesta i dati, ma sicuramente a calare sarà la liquidità delle famiglie.
E la verità "annacquata" del presidente Mucio ?
Nessuno se la beve...

giovedì 15 ottobre 2009

PONTE SULLO STRETTO, IL PREMIER GLI FA LARGO...

ETTORE FRANGIPANE ( Frangi ) GIORNALISTA E UMORISTA DI LUNGO CORSO




Ettore Frangipane, giornalista della Rai in pensione, ha avuto la cortesia di inviarmi il suo giallo-noir dal titolo LA SCOMPARSA DI DAVIDE (“un po’ osè “, per sua ammissione) che , essendo un giallo virtuale ,sta distribuendo ad amici e conoscenti.

Con l’occasione gli ho risposto che ricordavo le sue vignette pubblicate sin dai tempi del Bertoldo di Sansoni e Carpi.

“Di quell’epoca –ha scritto- non trovo più niente. Sì, credo d’avere qualcosa da qualche parte, ma so anche che sono vignette che non mi piacciono più. Negli anni il mio stile è cambiato, adesso disegno tutt’altre cose, oltretutto a colore. Ho a portata di mano qualcosa risalente al neolitico: anno 1982. Non che mi piacciano ugualmente, ma è il meglio di quel periodo. Adesso le mie vignette appaiono nel mio sito www.frangipane.it. Sono un po’ diverse.”

Pubblico quella dell’82 e l'attualissima sul ponte di Messina...

lunedì 12 ottobre 2009

DRAGHI, IN PENSIONE ANCORA PIU' TARDI...

VIAGGIO... NEL PASSATO / GIOVANNI LEONE

( "RITRATTO" E/O "CARICATURA" ? )




Molto ricca la carta d’identità politica di Giovanni Leone.
Laureatosi in giurisprudenza , a 21 anni, nel 1929 e in scienze politiche un anno dopo, intraprese presto e con successo la carriera di docente universitario. Entrato in politica, dal 1948 fu deputato fino alla nomina (27 agosto 1967) di senatore a vita ad opera del presidente della Repubblica Giuseppe Saragat.
Presidente della Camera dei Deputati dal 1955 fino al 23 giugno 1963 in coincidenza con l’incarico di presidente del Consiglio : primo dei due governi “balneari” (l’altro, pure monocolore democristiano, sarà nel 1968).
Eletto presidente della Repubblica il 24 dicembre 1971, dal 1975 Leone subì attacchi dal Partito Radicale di Marco Pannella e da L’Espresso, che lo avrebbero portato alle dimissioni il 15 giugno 1978.
Dal punto di vista satirico, di Giovanni Leone resta la sua spiccata e accentuata (nel senso di accento partenopeo) napoletanità, l’oratoria fluentissima che mandava in crisi i malcapitati stenografi (“…non essendostatoraggiuntoilqqquorumprevistodallaCostituzzzione…”). Anche buontempone con notevole carica umoristica , per esempio quando (1975), contestato a Pisa dagli studenti universitari, fece le corna dicendo: “so’ fetienti”…



Qui il racconto della storiella del ritratto e/o caricatura di Giovanni Leone.
Quando il direttore di GIORNALE SUD, settimanale politico economico di cui ero collaboratore, mi chiese un “ritrattino” (da pubblicare in prima pagina) del senatore Giovanni Leone, presidente del Consiglio dei ministri, che avrebbe celebrato, domenica 29 settembre 1968, il 25° anniversario di Salerno prima Capitale dell’Italia libera, mi misi subito al lavoro anche perché il settimanale era già tutto impaginato con le colonne di piombo “sfornate” dalla linotype.

Disegnai la sera e nella mattinata successiva portai il ritrattino in tipografia per la realizzazione del clichè da inserire nello spazio ad hoc. Peraltro il direttore avrebbe visto il disegno a pubblicazione avvenuta.
Tuttavia quando l’incontrai mi fece notare che avevo fatto una caricatura invece del ritratto. E allora per salvarmi in angolo risposi che il volto del presidente Leone, con tutto il rispetto era al tempo stesso ritratto e caricatura, caricatura e ritratto…