venerdì 6 febbraio 2009

COSCIENZA... SOLO UN PO' "ABBRONZATA"


Il premier, nel fare campagna elettorale per le regionali della Sardegna, tra gli altri insulti rivoltigli, lo aveva definito “fallito e incantatore di serpenti”. Ma la replica di Renato Soru è stata ferma e carica di comprensibile sdegno.“Quelle del premier Berlusconi”, si legge in un’intervista a Repubblica ”non sono accuse, sono falsita’ allo stato puro. Premesso che io non gestisco la societa’ da cinque anni, da quando sono stato eletto, dico solo che Tiscali non li ha mai visti 3,3 miliardi: come potrebbe averli perduti’?”. Sul fronte occupazionale Soru ha spiegato che ”non c’e’ stato un solo licenziamento, ne’ un’ora di cassa integrazione. Ci sono stati 70 esodi volontari incentivati.
Cio’ che mi indigna e’ che per denigrare me, proprietario oggi solo del 20 per cento di Tiscali, Berlusconi sta danneggiando una societa’ che produce ricchezza e lavoro, sta danneggiando l’80 per cento dei suoi azionisti che non c’entrano nulla e soprattutto sta danneggiando i suoi lavoratori. Fa affermazioni su una societa’ quotata che sono al limite dell’aggiotaggio, ma tanto e’ protetto dal lodo Alfano”. “Mi viene una tristezza infinita se penso ad un uomo di 73 anni che pur di vincere un’elezione in piu’ pensa di poter offendere e calunniare chiunque”.

Dopo la querela per diffamazione e calunnia, Renato Soru ha spiegato che il suo atto deriva dal «comportamento del premier in questi ultimi giorni di campagna elettorale: è da tempo che dice delle cose che sono perseguibili».“Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha oltrepassato ogni segno accusandomi, impunemente, di aver intascato tangenti o cose del genere.«Purtroppo, in questo momento - ha aggiunto - credo che sia protetto dal lodo Alfano, staremo a vedere. In ogni caso, non di campagna elettorale si tratta ma di comportamenti umani».

“Ho toccato con mano in che tipo di Repubblica viviamo: una Repubblica che permette a un signore che dovrebbe essere migliore di noi e più attento e responsabile di chiunque per il ruolo che ricopre, di rimanere impunito».
«Nei suoi confronti non c’è diritto che possiamo far rispettare, siamo nudi, impotenti. Lui lo sa e senza scrupoli continua ad utilizzare questa possibilità che non è data a nessun altro. Peraltro a Milano intimiamo con procedura d’urgenza un ricorso ex art. 700 che obblighi Il Giornale a ritrattare le notizie false, tra cui anche quella che Tiscali stia licenziando 250 lavoratori». «Il presidente del Consiglio si è fatto intervistare per 15 minuti sul suo canale privato per parlare delle elezioni in Sardegna; poi altre accuse senza contraddittorio, senza dare possibilità di rendere conto di affermazioni meschine. Parla dei bilanci di un’azienda che io ho fondato».
“Ebbene è impressionante sentire il Presidente del Consiglio parlare di bilanci di aziende, lui che si è preoccupato di depenalizzare il falso in bilancio con la prima delle leggi ad personam che lo riguardava direttamente”.

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