domenica 22 febbraio 2009
SCHERZO DI CARNEVALE IN ABITO... DA SERIO ('O SOLE MIO in latino...)
Latinisti insigni gli hanno espresso ammirazione e ogni incoraggiamento.
Il chiarissimo professor Riccardo Avallone, già candidato al Premio Nobel, gli scrisse: “Ho letto con attenzione e viva ammirazione la Sua traduzione latina delle più celebri canzoni napoletane. La Sua è una traduzione sempre meditata, aderente, fluida, sfavillante, ritmica: Lei è un benemerito sia del Dialetto napoletano sia della Lingua latina! Continui in queste traduzioni: renderà un grande servigio al Dialetto napoletano e alla Lingua latina, viva più che mai e pronta a far sue tutte le voci”.
Il Grand’Ufficiale Mario Pinto, ispettore centrale del ministero dell’Istruzione, gli scrisse: “Ho letto con ammirazione e con diletto crescenti la silloge di traduzione in latino delle più celebri canzoni napoletane. Se non è facile impresa rendere in latino, con quella felicità di scelte lessicali e di combinazioni ritmiche che si riscontrano nel Suo lavoro, componimenti quali le più celebri canzoni napoletane (nate, insieme, dalla fantasia e dal sentimento), impresa più difficile ancora è quella di rendere in una lingua severa e razionale, quale è il latino, la varietà e la complessa espressività di un dialetto come il napoletano. Ma in questo difficile compito Lei è felicemente riuscito, e perciò me ne congratulo con convinta ammirazione”.
Da Pau Geneviève Immè, latinista francese che aveva tradotto in latino “Santa Lucia luntana” gli scrisse: “Cher Ami, J’admire l’aisance avec laquelle vous rendez en latin ces chansons: Dèjà cette invention de “Funitrahì, funitrahà” est une trouvaile merveilleuse. Cela m’aurait semel intraduisible, et vous avez eu là une idèe de gènie”.
Alle “Napolitanae Cantiones” di Vito la stampa ha riservato lusinghieri giudizi.
“Ma chi l’ha detto che il latino è una lingua morta? – ha scritto Gabriele Bojano del ‘Corriere del Mezzogiorno’- E’ talmente viva, invece, che si è messa a cantare a squarciagola le canzoni classiche napoletane. ‘Comme facette mammeta?’ si è trasformata così in ‘Ut fecit mater tua’, mentre ‘I te vurria vasà’, risciacquata nell’idioma di Lucrezio, suona più o meno ‘velim te basiare’. Per non parlare poi del capolavoro di Capurro-Di Capua ‘O sole mio’ che, vocabolario alla mano, diventa ‘Meus sol’.
Per Franco Bruno Vitolo, del periodico “Il Castello”, “E’ un gioco. Anzi, un esercizio mentale. Anzi un nobile recupero culturale. Anzi una goduria, Certo non è di tutti tradurre in latino ventidue canzoni napoletane tra le più popolari, conservando toni, cadenze e accentazione, e cantarle. Lo ha fatto Vito Telese, professore di diritto in pensione con l’hobby della musica, che con le sue canzoni in ‘napolatino’ riscuote da tempo sorrisi e successi”.
“Vito Telese –prof e giornalista in pensione- ha scritto Erminia Pellecchia del quotidiano ‘Il Mattino’, da quattro anni si è messo all’opera per tradurre, conservandone integro il ritmo e la sonorità, i testi più amati del ricco canzoniere napoletano. La voce è bella, intonata e gradevole, il brio non manca, l’eleganza è innata. Così da docente e astro delle pagine sportive, Vito Telese si è trasformato in menestrello per la gioia dei vip salernitani e non solo. Pronti come i fratelli senatore Alfonso e Pasquale Andria (presidente del Tribunale dei minorenni di Potenza), del cognato Paolo Pasca o del vice questore Pietro De Rosa a fargli da coretto…”
Che dice di se stesso il buon Vito? “Ho preso due piccioni con una fava mettendo insieme due mie grandi passioni, la musica e il latino. E l’operazione è piaciuta e, così, sono costretto a ‘subire’ le richieste di amici e conoscenti per recital porta a porta, tra salotti e club privati, ovviamente nella lingua dei classici”.
Visto che tra le ventidue “Napolitanae Cantiones in latinam linguam conversae a Vito Telese” c’ è già ‘Sum insànus, sum insànus, foras ite de domo mea!…’: ‘Je so’ pazzo, je so’ pazzo, ascite fora da casa mia!’ di Pino Daniele, all’appello non potrà certamente mancare “Scetateve 'uagliun’e malavita”…
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento